Risultato della ricerca: soluzione
FaustoMeini
Può capitare, di trovare in un vecchio cassetto, una lettera mai spedita per motivi particolari... Forse, perché le parole erano state superate dagli eventi...o forse chissà...,perché non sarebbe stata la soluzione migliore...per risolvere una questione.... Tutto questo, mi ha fatto pensare ad una scena del bellissimo film "Le parole che non ti ho detto..."
Claudio_Moretti
Sono rientrato, questa notte tardissimo, ma ora posso dare spiegazione, di questo titolo, che poco si addice a questa foto, ma è quello che subito venuto in mente al momento dello scatto. La chiesa è splendida Santa Caterina d\' Alessandria a Pisa, al mio posto ci doveva essere un frate, a cui avevo chiesto il favore di posare per me, e lui tutto contento si stava prestando, mentre io sistemavo le ultime regolazioni di esposizione, è entrata una anziana signora, ha parlato per pochi secondi con lui, e ... sono andati in Sacrestia, lasciandomi solo con la mia macchina ed il cavalletto in posa, allora mi è venuta l\'idea, quella di prendere il posto suo, d\'accordo questa soluzione è più blasfema, ma oramai avevo tutto pronto. Con il telecomando in mano per lo scatto mi sono venute in mente le parole dei Dik Dik della canzone Sognando California \" Entro in Chiesa e là .... \". ed è per questo che ho dato questo titolo. Una volta che chiedo ad una persona di posare per me ad addirittura un frate, tutto contento poi ... Non c\'è più nessuno di cui uno si possa fidare. :-)
torci
dal web .... \"Le Rughe: Un raro esempio di architettura castellana medioevale che risolve in un‟unica soluzione i problemi della viabilità e della difesa lungo il perimetro interno della cinta muraria di ponente, sulla quale si apre la portam castri che, sotto la torre merlata, è tuttora l‟ingresso principale del castello. \" Fossato di Vico (PG)
jacobson
Con una particolare pipetta in uso nei laboratori biomedici, ho \"seminato in acqua\" contemporaneamente 8 colori acrilici stemperati in una soluzione acquosa di latte e panna (diminuire la densità)...
mauriziot
..dopo aver provato diversi stili di ripresa, sono giunto alla conclusione che, per i miei gusti e attitudini, i fiori recisi su fondo nero erano la soluzione migliore. Mi sembra che sulla Gallery siano stati apprezzati. Ora cerco di proporre qualcosa di diverso, anche per non annoiare ma rimanendo nel genere: il fiore a formato pieno, con una macro che comincia a diventare seria (qui siamo 1a 1). Si tratta di un focus stacking manuale di circa 25 scatti. Ovviamente, in questo ancor di più sono graditi pareri, suggerimenti e opinioni. Roma, dicembre, 2020
ashbydelazouch
Nuova sede della storica compagnia di assicurazione londinese, è soprannominato "The Inside out building" per la soluzione architettonica che vede parte dei servizi (ascensori, tubazioni, scale) collocati all'esterno dell'edificio stesso.
FabioCamoli
Il complesso di edifici che costituivano lo stabilimento per la pilatura del riso era stato costruito nel 1913 nel rione di San Sabba (più correttamente \"san Saba\"), alla periferia della città e fu trasformato inizialmente in un campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l\'8 settembre: venne denominato Stalag 339. Successivamente, al termine dell\'ottobre 1943, il complesso diviene un Polizeihaftlager (Campo di detenzione di polizia), utilizzato come centro di raccolta di detenuti in attesa di essere deportati in Germania ed in Polonia e come deposito dei beni razziati e sequestrati ai deportati ed ai condannati a morte. Nel campo venivano anche detenuti ed eliminati Sloveni, Croati, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Supervisore della Risiera fu l\'ufficiale delle SS Odilo Globočnik, triestino di nascita, in precedenza stretto collaboratore di Reinhard Heydrich e responsabile dei campi di sterminio attivati nel Governatorato Generale, nel quadro dell\'operazione Reinhard, in cui erano stati uccisi oltre 1,2 milioni di ebrei[3]. Per i cittadini incarcerati nella Risiera, intervenne in molti casi, presso le autorità germaniche, il vescovo di Trieste, monsignor Santin; in alcuni casi con una soluzione positiva (liberazione di Giani Stuparich e famiglia) ma in altri senza successo. I nazisti, dopo aver utilizzato per le esecuzioni i più svariati metodi, come la morte per gassazione utilizzando automezzi appositamente attrezzati, si servirono all\'inizio del 1944 dell\'essiccatoio della risiera, prima di trasformarlo definitivamente in un forno crematorio. L\'impianto venne utilizzato per lo smaltimento dei cadaveri e la sua prima utilizzazione si ebbe il 4 aprile 1944 con la cremazione di una settantina di cadaveri di ostaggi fucilati il giorno precedente in località limitrofe Villa Opicina (Trieste). Da allora, fino alla data della liberazione, il forno crematorio fu adoperato per bruciare i corpi di oltre 3500 prigionieri della Risiera, soppressi direttamente dal personale carcerario ivi operante. La Risiera, oltre ad essere usata come campo di smistamento di oltre 8000 deportati provenienti dalle Provincie orientali destinati agli altri campi di concentramento nazisti, fu quindi adoperata in parte anche come luogo di detenzione, tortura ed eliminazione di prigionieri sospettati di attività sovversiva nei confronti delle regime nazista Questo luogo è di assoluta importanza in quanto fu l\'unico campo di deportazione dell\'Europa meridionale. Il forno crematorio e la connessa ciminiera furono abbattuti con esplosivi dai nazisti in fuga nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945, nel tentativo di eliminare le prove dei loro crimini, ma sono stati descritti successivamente dai prigionieri testimoni del campo. Tra le rovine furono ritrovate ossa e ceneri umane. Sul medesimo luogo, a ricordo, sorge oggi una struttura commemorativa costituita da una piastra metallica sul posto dove sorge il forno crematorio e da una stele che ricorda la presenza della ciminiera. Riguardo alle ipotesi sui metodi di esecuzione, esse sarebbero avvenute o per gassazione attraverso automezzi appositamente attrezzati, o con un colpo di mazza alla nuca (mazza ritrovata e custodita sino al 1977 nel museo della risiera. È stata rubata l\'anno successivo) o per fucilazione. Nel complesso le esecuzioni sarebbero state almeno cinquemila, secondo una stima approssimativa, sebbene non si disponga di dati certi. Con il D.P.R. n. 510 del 15 aprile 1965, il Presidente Giuseppe Saragat dichiarò la risiera di san Sabba Monumento Nazionale, quale \"unico esempio di lager nazista in Italia\".(Wikipedia) L\'occhio scorre dal centro dell\'immagine (il forno crematorio rimosso)verso il basso, volta a destra, seguendo la canala a terra, per poi risalire sulla stele (la ex-ciminiera)...in alto la fine delle sofferenze. Fabio.
alverando
Realizzazione con dispositivo fuji GX 680. Pellicola Rollei superpan 200 sovraesposta di uno stop, a 100 iso. Sviluppo in ilford ID 11 in soluzione stok.
mattiabonavida
“C'è un momento nella vita di tutti nel quale ci si accorge di voler trovare una propria strada, uno stile unico e personale. La ricerca diventa una quotidianità, di giorno in giorno si trovano le risposte alle mille domande che assalgono la mente. Talvolta però, la soluzione non è quella di guardarsi attorno bensì cercare dentro sé stessi. La ricerca continua per trovare la propria personalità non si ferma mai. Cerchiamo noi stessi sotto tutti i punti di vista, dentro di noi, riflessi o da più angolazioni. Ogni giorno cerchiamo noi stessi, di continuo, sempre evergreen”.
Aldo.Pesolo
Dopo ogni tempesta il sole sorriderà, per ogni problema c’è una soluzione, e il dovere inalienabile dell’anima è di essere di buon umore.
MgArt
Foto realizzata con l’uso di tubi di prolunga Le immagini del focus stacking automatico della d850 sono state poi unite in helicon focus La goccia di soluzione salina è stata posizionata con una siringa
freschiroberto
Non è nei muri la soluzione dei problemi.
Raffaele Spettoli
Primi approcci con la Nikon Coolpix AW120 alla fotografia subacquea (in apnea). Non avevo cuore (e soldi) di scafandrare la D700, così ho optato per una soluzione molto più economica. Ne sono rimasto piacevolmente sorpreso, bisogna prenderci la mano...avere fiato...e qualche scatto onesto si tira fuori. Buona luce Raf
Max010
La Series 1 fu introdotta nel marzo del 1961. Abbandonava il classico telaio a longheroni e traverse della precedente serie XK per una più moderna soluzione monoscocca con telaietto anteriore supplementare. Montava un motore Jaguar da 3.800 cm³ derivato da quello della XK150, alimentato da tre carburatori SU HD8 e con una potenza di 265 CV, abbinato ad un cambio meccanico a quattro marce MOSS, con prima non sincronizzata.
AngioloManetti
L'affascinante soluzione architettonica che ricorda il dinamismo di un'onda progettata da Calatrava per la stazione ferroviaria di Reggio Emila (Italia)
carlopaganessi70
"L'attesa è la migliore soluzione per certi scatti..."
stefano_fiori
Edificato intorno al 123 d.C. come sepolcro per l\'imperatore Adriano e la sua famiglia, Castel Sant\'Angelo ha un destino atipico nel panorama storico-artistico della capitale. Mentre tutti gli altri monumenti di epoca romana vengono travolti, ridotti a rovine o a cave di materiali di spoglio da riciclare in nuovi, moderni edifici, il Castello - attraverso una serie ininterrotta di sviluppi e trasformazioni che sembrano scivolare l\'una nell\'altra senza soluzione di continuità - accompagna per quasi duemila anni le sorti e la storia di Roma. Da monumento funerario ad avamposto fortificato, da oscuro e terribile carcere a splendida dimora rinascimentale che vede attivo tra le sue mura Michelangelo, da prigione risorgimentale a museo, Castel Sant\'Angelo incarna nei solenni spazi romani, nelle possenti mura, nelle fastose sale affrescate, le vicende della Città Eterna dove passato e presente appaiono indissolubilmente legati.
Raffaele Spettoli
Cascate Dardagna, purtroppo ho potuto andarci soltanto sabato scorso quando ormai tutte le foglie erano a terra, la desaturazione parziale mi è sembrata una buona soluzione,....ma attendo il vostro giudizio. Grazie e buona luce. Raffaele
steveddies
In questa immagine ho sperimentato il micro movimento, come soluzione creativa. L\'immagine non è perfettamente a fuoco, anzi deve dare la sensazione della perdita della staticità attraverso un piccolo micro movimento che può essere ottenuto facilmente scattando con tempi uguali o inferiori a 1/30 (in relazione anche alle ottiche ed alla camera). Questo fatto ha conferito alla modella una posizione quasi in movimento, al punto tale da sembrare che si stia girando. Naturalmente è una tecnica che devo perfezionare, ma mi auguro presto di intraprendere una strada nella sperimentazione del micro mosso d\'autore, cercando soluzioni nuove alla voglia di creare. Anche il piano e l\'orizzonte fotografico sono stati volontariamente messi fuori asse per dare maggior risalto al concept di questa immagine.
mgnello
Dopo alcune indagini geognostiche effettuate nel 2007, i lavori vennero avviati il 12 dicembre 2008. La prima fase del progetto, conclusa il 6 giugno 2011 prevedeva la costruzione delle fondamenta e dei 6 piani interrati con la tecnica top-down. Nell'autunno del 2010 è stato eseguito il getto della mega-fondazione monolitica, dello spessore di circa cinque metri, per un volume di calcestruzzo (gettato in sole 84 ore no-stop) di oltre 12.500 m³. Questo costituisce il secondo dei getti massivi italiani in calcestruzzo realizzati senza soluzione di continuità, dopo il getto della fondazione del Nuovo Ospedale Galeazzi a Milano in area ex-Expo. La seconda fase dei lavori, ossia la realizzazione delle opere in elevazione del grattacielo, ebbe inizio nell'estate 2011. Nel febbraio del 2012 fu posizionata la base, ossia il tetto dell'auditorium e primo dei piani d'uffici; un mese dopo il cantiere superò in altezza il Palazzo della Provincia. Nel febbraio 2013 iniziarono i lavori di rifinitura esterna del grattacielo con la realizzazione delle pareti e delle facciate a specchio dell'edificio, che sarà il luogo di lavoro di oltre 2 mila dipendenti della banca. A marzo 2013 il cantiere impiegava circa 200 lavoratori, di cui circa 140 operai, 90 stranieri e 50 italiani. Il progetto iniziale prevedeva una spesa di 235 milioni di euro e doveva esser inaugurato nel 2011, ma i costi aumentarono oltre i 300 milioni di euro. Nel maggio 2013 la struttura raggiunse la sua massima altezza col completamento del primo dei sei elementi portanti verticali bianchi (le cosiddette megacolonne) che percorrono l'edificio per tutta la sua altezza a partire dalla base, rastremandosi sempre di più verso l'alto (ciò è consentito dalla diminuzione progressiva del carico da sostenere). A metà dicembre 2014 iniziarono i traslochi dei dipendenti e dirigenti della Banca nella nuova sede, ormai pressoché completata. L'inaugurazione ufficiale dell'edificio è avvenuta il 10 aprile 2015[12], mentre quella del ristorante al trentacinquesimo piano - il più alto in Italia - si è svolta il 25 maggio 2016. Chiuso a fine 2018, il ristorante ha riaperto rinnovato nel giugno 2019.